Tra le più prestigiose patate di montagna d’Italia, la veneta “Patata di Rotzo De.Co.”, le più antiche patate coltivate nell’Altopiano di Asiago e dei Sette Comuni, nelle montagne vicentine. Rotzo è un luogo speciale per la coltivazione, dove da sempre il terreno fertile dalle caratteristiche uniche ha permesso lo sviluppo dell’agricoltura. Conosciuto sin dalla metà del 700, questo tubero centenario ha fatto cambiare la storia del piccolo e antico paese.
Le patate coltivate nella Campagna di Rotzo si distinguono subito dalle altre patate di montagna per l’aroma, il sapore e la versatilità in cucina. La cosiddetta “Campagna di Rotzo” dove si coltivano le patate, fu formata anticamente da un ghiacciaio che scendendo verso la Valdastico ha delineato una zona pianeggiante di terreno morenico, sabbioso e pieno di sassi, a sud est del centro abitato di Rotzo.
La coltivazione della patata a Rotzo può vantare un’antica tradizione; se nell’antichità era da considerarsi una “garanzia alimentare” per la sussistenza della popolazione, col passare del tempo ha acquisto una certa fama grazie alle qualità organolettiche che contraddistinguono i tuberi coltivati sul territorio comunale.
Già nella seconda metà del 1700 nelle “Memorie Storiche de
i Sette Comuni Vicentini” l’abate Agostino Dal Pozzo consiglia agli abitanti di Rotzo la coltura della patata vista la perfetta vocazione della campagna di Rotzo a questa coltivazione. Anche il famoso scrittore Mario Rigoni Stern nomina più di una volta le Patate di Rotzo ed in un racconto afferma: “…quelle che mi ci vorrano per arrivare alla primavera inoltrata le ho acquistate i quel di Rotzo da un figlio di un amico che le coltiva come un tempo: letame stagionato, terreno in riva dove non di ferma l’acqua…”
La collocazione favorevole e la vocazione di questi terreni nonché l’assenza di patogeni infettanti hanno fatto sí che negli anni ’60 la zona Rotzo fu considerata di importanza strategica per la produzione di tuberi seme, da destinarsi poi alla commercializzazione nelle sottostanti pianure. Ma le potenzialità della zona con il tubero da seme non poteva essere del tutto sfruttato. Fu negli anni 70 che si penso di convertire le produzioni con la patata da consumo. Contemporaneamente nasce la FESTA DELLA PATATA, la prima in Italia, ideata per promuovere il prodotto e giunta nel 2018 alla sua 42esima edizione.